IN OCCIDENTE UN ANZIANO CHE HA SUPERATO I 70 ANNI IN CASO DI CADUTA E FRATTURA AL FEMORE HA L’80% DI PROBABILITA’ DI PASSARE A MIGLIOR VITA ENTRO DUE ANNI!!!
Il numero delle cadute nella popolazione anziana occidentale è in costante aumento con costi sempre più elevati sia in termini di assistenza per la comunità e per le famiglie, sia in termini di autonomia della persona coinvolta, per la frequente ulteriore riduzione delle capacità di movimento che consegue alla caduta.
Nella popolazione dei paesi sviluppati si assiste, quindi, contemporaneamente all’allungarsi della vita media, ad una regressione delle capacità motorie e dell’autonomia di movimento non proporzionale all’età e molto più accentuata di quanto le patologie presenti possano far prevedere.
Quindi il grado di progressiva “invalidità motoria” osservabile in molti soggetti anziani, è solo in parte indotto dall’età o dalle malattie e dipende prevalentemente da abitudini motorie sempre più sedentarie. In pratica l’anziano e i suoi familiari attuano il concetto: “Meno mi muovo e meno rischio di cadere”. In questo modo, l’anziano diventa sempre meno sicuro nel muoversi autonomamente e il rischio di caduta aumenta. Il modello di vita dei paesi sviluppati tende, infatti, a proporre una continua riduzione delle occasioni di movimento.
Le capacità motorie decadono quindi progressivamente a livelli sempre più bassi. E la causa è una sola: la mancata sollecitazione della macchina umana.
I costi nascosti :
❖ esami strumentali (radiografie, TAC ecc.)
❖ interventi terapeutici postraumatici
❖ ospedalizzazione e interventi chirurgici
❖ fisioterapia
L’equilibrio instabile, le cadute e la perdita d’indipendenza della popolazione anziana sono un problema crescente dei paesi sviluppati. La sicurezza della deambulazione e l’equilibrio sono requisiti indispensabili per prevenire le cadute e la perdita di autonomia.
Dario Riva e la sua equipe hanno pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of Anging Research” il più importante lavoro a riguardo: https://goo.gl/0p28Mr
Le azioni per ridurre il rischio e riportare la capacità deambulatoria della popolazione in un range di maggior sicurezza sono:
❖ valutare il rischio di caduta con strumentazione e test specifici
❖ proporre interventi di riprogrammazione propriocettiva e riduzione della dipendenza visiva attraverso strumentazione DPPS Delos
❖ favorire abitudini nella vita quotidiana che tendano a mantenere i risultati raggiunti